Nelle Stelle il messaggio degli dèi

Lo sviluppo della Teoria della Datazione Storica del Primo Tempo di Osiride attraverso l’utilizzo della Teoria degli Insiemi, mi ha fortemente convinto che la perduta Civiltà che aveva realizzato il complesso monumentale di Giza, aveva trasmesso ai posteri, come sostiene Robert Bauval, un “Messaggio in bottiglia”.
Una Civiltà che ha voluto manifestare attraverso l’uso rigorosissimo della Scienza, una testimonianza della sua esistenza e di tutto ciò che nel corso del tempo è riuscita a realizzare.
Giza, infatti, è un concentrato di tutto ciò che è scientifico… astronomia, geofisica, applicazione sistematica della geometria e della matematica, architettura… essa rappresenta, al tempo stesso, un invito a scoprire nel passato quello che potrebbe essere il futuro.
Un Messaggio, dunque… una “capsula del tempo”, come sostiene il prof. Lloyd Knutson, eminente scienziato americano, che ci mette in correlazione con i nostri antenati… Ed i nostri avi ci hanno trasmesso l’epoca precisa del loro momento più intenso, facendo della Piana di Giza uno specchio del cielo. Comunicazione Terra-Cielo… Perché? cosa ci hanno voluto trasmettere?
Sappiamo - in realtà, ne sono convinto - che il Progetto Giza è una rappresentazione fisica dell’Età dell’Oro, che gli Egizi dinastici riconduco allo Zep Tepi… Le evidenze documentali e, soprattutto, la scientifica dimostrazione dell’allineamento dei monumenti con le costellazioni ne sono un’ulteriore testimonianza… 
Quando ho deciso di verificare, attraverso l’utilizzo di un software professionale per la simulazione astronomica, la disposizione delle stelle nella Volta Celeste nel 36.400 a.C., rispettando pienamente i risultati ottenuti dal procedimento matematico, mi sono reso conto che – al di là dei soliti chiacchiericci da salotto – in quel periodo era accaduto qualcosa di estremamente importante.  
Ho esaminato con una certa frequenza tutti gli elementi astronomici che erano presenti nei cieli di Giza proprio in questa data… e più si raccoglievano dettagli sulla posizione degli astri e delle costellazioni e maggiore era la mia convinzione che i costruttori delle Piramidi avevano immortalato quel preciso istante per tramandare ai posteri la loro grandezza e la scienza di cui erano custodi.
Tuttavia, prima di entrare nell’analisi della configurazione astronomica, mi sono posto un po’ di domande per capire se gli Egizi dinastici fossero in grado di leggere il moto delle stelle in maniera così precisa e dettagliata… Le perplessità erano notevoli! La conoscenza della dinamica astronomica è semplicemente inconcepibile per un popolo dedito all’agricoltura e all’allevamento! Come hanno fatto gli Egizi Dinastici a riprodurre il Cielo sulla Terra? Gli Egizi erano nelle condizioni di poter realizzare questa magica impresa? Come è possibile che fossero a conoscenza del Ciclo della Precessione degli Equinozi che richiede millenni di continue osservazioni? Come sono riusciti a determinare ad esempio, l’anomalo moto di Sirio e a riprodurre il tutto sulla Piana di Giza?
Come mia abitudine, prima di determinare una conclusione su qualsiasi argomento, ho voluto approfondire, partendo dall’Egittologia Ufficiale, le conoscenze astronomiche del Popolo del Nilo. Le fonti ufficiali sull’argomento sono molto scarne; mentre per la matematica esistono Papiri che ne testimoniano conoscenze abbastanza “evolute” per l’epoca, mi riferisco in particolare al Papiro Rhind, in tema di astronomia non ci sono tracce particolari. Gli Egizi hanno trasmesso nozioni altamente elementari sull’argomento riproducendole negli usi funerari, associando gli astri agli dèi, soffermandosi in particolare sulla dinamica del Sole nel suo percorso lungo l’eclittica. L’osservazione delle stelle era effettuata, a quanto ho potuto verificare, in base ad uno strumento, sostanzialmente rudimentale la cui precisione è assolutamente discutibile: il Merkhet. 

Questo strumento era formato da una foglia di palma avente al suo apice un taglio ed una squadra con filo a piombo. Esso permetteva ai sacerdoti egizi di osservare le stelle, ma era sufficiente per conoscere alla perfezione il moto delle stelle, analizzarne la dinamica, definirne le posizioni angolari, osservarne i moti irregolari (come nel caso di Sirio) e determinarne le conseguenti anomalie in termini matematici e, infine, riprodurre tutto in scala sulla Piana di Giza?
Francamente, mi sembra impossibile! 
Del resto dobbiamo pensare anche al fatto che i Costruttori delle Piramidi, oltre ad averne progettato fisicamente i dettagli, dovevano anche conoscere il momento astronomico esatto che volevano riprodurre… Averne precedentemente rilevato allineamenti e coordinate astronomiche e riportate su un supporto (carta, palma, argilla…) ed essere in grado poi di ottenere una perfetta rispondenza di tali dati in terra, per garantire la precisione progettuale che vediamo oggi. Come avrebbero potuto farlo, gli Egizi dinastici, senza opportune conoscenze e strumenti propedeutici alla progettazione tecnica?
L’analisi dei sistemi di osservazione e rilevamento confermava, ulteriormente, che il Progetto Giza non era di matrice Dinastica! 
Se si volesse assecondare le opinioni espresse dall’Egittologia Ufficiale, tra la IV Dinastia ed il successivo periodo dinastico fino alla caduta dell’Egitto sotto la dominazione straniera, si è verificata un’involuzione scientifica tale, da non poter trovare riscontro alcuno nella logica evolutiva. Se in epoca dinastica gli Egizi si rifacevano solo ed esclusivamente alla descrizione della presenza di alcune stelle di riferimento – nel caso specifico la costellazione di Orione e la stella Sirio – senza analizzarne il dettaglio scientifico, attraverso la dinamica astronomica, ma limitandosi semplicemente a rilevarne la presenza, significa che tutte le conoscenze precedenti erano andate completamente perdute! 
Come è possibile? Perché l’Egitto dinastico ha vissuto un processo in controtendenza? E’ come se la nostra società, tecnologicamente avanzata, da qui a qualche tempo, perdesse memoria delle conoscenze acquisite e si trovasse nella condizione di dover ripartire dal nulla!
E’ successo questo in Egitto? 
In realtà, se volessimo tener conto dei reperti rinvenuti, l’Egitto sembra aver vissuto due fasi diametralmente opposte… Un momento straordinariamente intenso nei primissimi periodi della sua evoluzione e poi… una fase di totale oscurantismo ed un ritorno allo stato primordiale… 
Sono condizioni che non trovano alcuna spiegazione… non ci sono reperti o documenti che testimoniano di un catastrofico azzeramento del Sapere, eppure se si vuole tener conto delle posizioni ufficiali, questo è quanto è accaduto! Dalle Piramidi di Giza e da un Sapere Illuminato si piomba nel Medio Evo (per usare un eufemismo) della Scienza.
Questo è il motivo per cui sono convinto che la dinamica evolutiva dell’Egitto predinastico abbia avuto una sequenza assolutamente diversa… Questo è il motivo per cui sono assolutamente certo che l’Egitto dinastico ha semplicemente ereditato un Sapere proveniente da altre Civiltà prediluviane… Del resto basta dare un’occhiata alla correlazione astronomica, osservarne tutti i particolari e trarne le opportune conclusioni con il supporto degli Antichi Testi Egizi :

“ I Testi delle Piramidi specificano il momento della giornata in cui il cielo deve essere osservato ovviamente l’alba, poiché si diceva che la nascita degli dèi fosse avvenuta in quel momento: 
“(…) La luce dell’alba viene in tuo aiuto con Orione […] la terza è Sothis [Sirio] (…) Formula 820

Sothis viene inghiottita [cioè compare appena all’alba] dalla Duat, pura e viva nell’orizzonte. Formula 151  

Le zattere di giunchi nel cielo vengono fatte scendere a me (…) affinché su di esse io possa salire da Horacti all’orizzonte. Salgo a questo lato orientale del cielo dove sono nati gli dèi, e io sono nato come Horus, come “Lui dell’orizzonte” […] Sothis è la mia [compagna] (…) Formula 927-930

“Il cielo è limpido [sta illuminandosi] Sothis vive (…) Formula 458
(da “Custode della Genesi” di Robert Bauval)
Godiamoci, dunque, uno dei momenti più illuminanti della storia del nostro Passato Remoto…
Siamo all’equinozio di primavera, il Sole è all’Alba… 
La Costellazione del Leone e la Sfinge incontrano lo sguardo ad un angolo di circa 14° gradi Sud-Est. Sul Meridiano celeste è posizionata la Costellazione di Orione, esattamente in perpendicolare sulle Piramidi… in perfetta corrispondenza tra Al Nitak, la stella maggiore della Cintura di Orione, e la Grande Piramide che è il suo corrispondente monumentale.
In nessun altro allineamento astronomico proposto, si stabilisce questa precisa congiunzione tra i due elementi maggiori della Piana e della Volta Celeste. 
Questo è il momento preciso che i costruttori hanno voluto immortalare. E ci sono altri elementi che lo confermano e che esaltano il concetto di Primo Tempo o di Nuova Epoca. Innanzitutto, la disposizione dei pianeti. Tutti quelli noti anche alla civiltà Egizia Dinastica, sono concentrati nell’emisfero di Sud-Est, quasi ad accompagnare il Sole al suo Sorgere… 
Un’annotazione interessante merita la Luna… Essa è nella sua fase Nuova, ha appena poche ore di vita, e si trova leggermente sotto l’orizzonte celeste, ma sorgerà da lì a qualche minuto.
Sembra interessantissimo notare nella disposizione dei Pianeti, la posizione di Saturno… è l’unico che si trova nell’emisfero Sud-Ovest. 




Giza: La Volta Celeste nel 36.450 a.C.

Infine… e non  ultimo, ritengo di assoluto rilievo evidenziare la posizione di un astro importantissimo per l’Egitto, ovvero Sirio-Iside. Esattamente sopra l’orizzonte compresa tra il Leone e Orione, Sirio è presente solo in questo allineamento e in nessun altro finora proposto dagli altri ricercatori. Sappiamo dai Testi Antichi, quanto Iside fosse importante per gli Egizi che la associavano, con devozione, alla Stella Sirio. La sua presenza nella Volta Celeste era determinante poiché Iside ha avuto un ruolo straordinariamente importante in tutte le fasi che riconducono allo Zep Tepi. Ebbene, come nella “mitologia” Iside ha un ruolo di primo piano nella triste epopea di Osiride, capostipite dell’Età dell’Oro, così  astronomicamente presenzia all’immortalità del Primo Tempo, a testimonianza imperitura del Governo degli Dèi, del Tempo in cui l’Egitto aveva raggiunto il suo massimo splendore.
Questo è il Sapere tramandato dalla Civiltà che ha edificato il complesso monumentale più ermetico della Storia Remota della nostra specie. Una Sapere chiaro, eloquente, ineccepibile, inoppugnabile… non ci sono altre spiegazioni se non quella di osservare la storia senza preconcetti, avendo il coraggio di approfondire le tematiche senza escludere nulla!

Armando Mei

Estratto dal libro dell'Autore: "Il Segreto degli dèi"


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