di Armando Mei e Nico Moretto
Pubblichiamo una parte del nostro studio sulla funzione dello Zed. L'articolo (questa è solo l'introduzione) sarà pubblicato sul blog in più puntate.
Lo Zed è, per definizione, l’elemento più misterioso della Grande Piramide di Giza. Perfettamente integrato nelle simmetrie del monumento, esso è situato nel cuore della Piramide che gli Egittologi attribuiscono al Faraone Cheope. Quale funzione abbia mai potuto avere non è stato definitivamente chiarito. Eppure, le teorie sono numerose e ciascuna di esse sembra possedere una buona dose di attendibilità. Tuttavia, come spesso accade in queste occasioni, l’ipotesi “Ufficiale” appare la meno accreditata. Gli Egittologi, infatti, considerando la particolarità dell’architettura, hanno destinato lo Zed (almeno quello inserito nella struttura della Grande Piramide) ad una finalità meramente ingegneristica: le sue “camere”, infatti, avrebbero dovuto avere una funzione di “scarico” per smaltire il peso dei blocchi superiori alla cosiddetta Camera del Re, così da evitarne il collasso strutturale. Un’analisi che è stata smontata pezzo per pezzo, con argomenti significativamente esaustivi, dagli studiosi Indipendenti.
Tuttavia, se lo Zed della Grande Piramide non ha una “funzione strutturale”, così come proposta dagli Accademici, a cosa serviva? Perché gli antichi costruttori hanno faticato tanto per sistemare questo elemento nella complessa costruzione di Giza?
Scienza e Teologia
Riteniamo che per comprendere i simbolismi ed i “meccanismi” racchiusi nella Grande Piramide è necessario procedere ad un’analisi parallela delle due tesi dominanti, quelle convenzionalmente associate ad una funzione meramente “Teologico-rituale” e quelle “Tecnico-scientifiche” che collegano il monumento alle tecnologie ed alle scienze più emancipate. La metodologia si applica per comprendere la genesi delle due tipologie proposte che - pur essendo perfettamente esaustive ed efficaci a spiegare gli ermetismi racchiusi nella Grande Piramide - si propongono, oggettivamente, nella loro indipendenza e diversità temporale! A nostro parere, la natura Tecnico-scientifica dello Zed - ad esempio - nasce contestualmente agli obiettivi dei Costruttori, mentre “l’ipotesi Teologico-rituale” ne è una conseguente valutazione interpretativa, laddove - secondo gli ambienti ufficiali - non è possibile conciliare Scienza Tecnologica ed Epoca delle Piramidi. Pertanto, pur nella sostanziale validità delle due “correnti di pensiero”, va attribuita - a nostro giudizio - una netta preminenza alle tesi Indipendenti. Quelle Accademiche, infatti, sono eccessivamente condizionate dall’obbligo di una ricostruzione storica che rispetti le ipotesi, attualmente dominanti, sul processo evolutivo della nostra specie e sull’evoluzione tecnico-scientifiche dell’Epoca Dinastica, sottovalutando – e spesso stroncando a priori – sia le stesse peculiarità tecnico-scientifiche oggettivamente racchiuse nel monumento, sia la possibilità che la storia remota abbia potuto seguire una dinamica completamente diversa da quanto finora proposto.
13 gennaio 2009
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